La nuova Champions League si presenta con un format rivoluzionario: un unico girone da 36 club e partite più emozionanti fin dalle prime fasi della competizione. I cambiamenti prevedono criteri di qualificazione basati sul Ranking UEFA e sulla differenza reti, assicurando maggiore equità. Marchetti, il vice segretario generale UEFA, ne ha illustrato il nuovo funzionamento che ha l'obiettivo di offrire un'esperienza calcistica più coinvolgente e inclusiva, con una ripercussione significativa sia sul calendario sia sulla visibilità delle competizioni in Europa. Insomma un nuovo capitolo per il panorama calcistico europeo, con la promessa di tante emozioni e sfide appassionanti per giocatori e tifosi.
Sono in arrivo profondi cambiamenti per la Champions League. Vediamo in un'analisi dettagliata quali saranno le innovazioni, le motivazioni e i cambiamenti che caratterizzeranno la prossima stagione direttamente dalla voce del vice segretario generale della UEFA, Giorgio Marchetti.
Il nuovo format della Champions League
Saranno
profonde ed epocali le trasformazioni che sta per subire la
Champions League. Parliamo del torneo calcistico più prestigioso d'Europa che presto avrà un nuovissimo format già annunciato dai rumors dei mesi scorsi.
Una rivoluzione letteralmente che è stata presentata al mondo direttamente dalla voce di uno dei vertici della UEFA, ovvero il vice segretario generale Giorgio Marchetti.
La promessa è quella di un format che porterà tanta innovazione e soprattutto
tanto spettacolo calcistico apportando radicali cambiamenti nella struttura delle competizioni europee. Il tutto per offrire agli appassionati e ai tifosi un'esperienza sempre più avvincente ed entusiasmante.
I motivi che hanno spinto verso il cambiamento
Le ragioni pratiche che hanno spinto verso una riforma del format ormai consolidato della Champions League sono diverse e abbracciano sia la volontà di garantire
spettacoli sempre più coinvolgenti già a partire dalle prime fasi delle gare, sia la necessità di agevolare l'ingresso alla competizione delle squadre che provengono da federazioni meno presenti nei classici campionati europei. Il vice Giorgio Marchetti ha tenuto a sottolineare come purtroppo quella che è l'attuale struttura dei gironi, con squadre raggruppate a piccoli gruppi, si concretizza spesso in incontri poco interessanti e poco coinvolgenti nelle fasi finali della competizione.
Il rischio è quello di ritrovarsi alla conclusione della Champions con squadre già qualificate o eliminate molto prima del meccanismo che porta alla fine dei gironi. Ecco perché il nuovo format è stato pensato e concepito per garantire una
varietà di incontri maggiore fin dalle prime fasi della competizione: ogni club in pratica sarà chiamato a sfidare otto avversari.
I dettagli forniti sul lungo processo di riforma del nuovo format, hanno svelato che l'approvazione ufficiale da parte di tutti gli organismi più influenti del calcio europeo, è avvenuta nel 2021 in fase preliminare. Successivamente, in seguito a modifiche, aggiornamenti e adeguamenti vari, l'approvazione finale c'è stata nel 2022. Il focus del cambiamento ha interessato le esigenze e le aspettative di tutte le parti, in modo da rispettare sia lo spettacolo sia la competizione stessa.
Il nuovo assetto della Champions League: scopriamo cosa cambia
Ma vediamo quali saranno le nuove disposizioni. Secondo il nuovo format la Champions League verrà riorganizzata con
un unico grande girone composto da 36 club. Ogni squadra in questa fase affronterà otto avversari; le prime otto vincitrici si qualificheranno per direttissima agli ottavi di finale. Le restanti squadre classificate dalla nona alla ventiquattresima posizione si sfideranno con un turno di playoff per decretare i restanti club partecipanti agli ottavi; mentre invece le squadre classificate dalla venticinquesima posizione in poi saranno direttamente eliminate senza purtroppo la possibilità di retrocedere in Europa League, ma questa regola era presente già nel precedente regolamento.
In caso si verifichi una condizione di parità di punti tra due club, non verrà più preso in considerazione uno scontro diretto, ma verrà valutata la
differenza reti. Tutto questo al fine di garantire più equità e competitività tra le squadre partecipanti. Infine, per assicurare uno spettacolo più avvincente, i club verranno suddivisi in
quattro fasce di valore sulla base del rispettivo Ranking UEFA: in pratica ogni club affronterà di volta in volta solo avversari appartenenti alla stessa fascia di Ranking. La finale si svolgerà in gara secca e in campo neutro, e il club vincitore che si aggiudicherà la
coppa dalle grandi orecchie, porterà a casa un montepremi di 25 milioni di euro.
Le ripercussioni sul calendario e su tutte le altre competizioni
È indubbio che queste modifiche sostanziali al format avranno delle ripercussioni sulle competizioni europee, con anche
un impatto decisamente significativo sul calendario generale. Il nuovo programma della Champions League prevede che i primi giorni della fase a gironi vedranno partite che si terranno in tre giornate consecutive. Seguirà la fase delle eliminazioni dirette in formato tabellone, ossia molto simile al sistema adottato dal tennis, con le squadre teste di serie posizionate in base al piazzamento in classifica alle quali si aggiungerà un elemento a sorteggio.
In futuro anche le altre competizioni calcistiche che si svolgono in Europa modificheranno il proprio format adottando questo sistema. il fine è quello di garantire una maggiore visibilità, attenzione e un trattamento più equo.
Insomma, la nuova Champions League segnerà una svolta significativa per l'intero panorama calcistico europeo, con l'obiettivo ultimo di assicurare una competizione spettacolare e inclusiva che sicuramente avrà un'influenza positiva sul lungo periodo anche sui club minori. Tutto questo segnerà
la storia del nuovo calcio europeo: grazie all'impegno notevole della UEFA, i tifosi europei e non solo, saranno animati da una passione rinnovata e ancora più vibrante per questo sport che entusiasma e unisce.