L'atteso ultimo round del Sei Nazioni vede l'Irlanda ancora favorita, nonostante il passo falso contro l'Inghilterra, mentre Galles e Italia si affronteranno per evitare il cucchiaio di legno.
I gallesi, in fase di rinnovamento, mirano a non deludere i tifosi, mentre l'Italia punta alla conferma delle prestazioni di un torneo in cui ha sorpreso con un gioco solido e determinato. L'atmosfera è carica di tensione e entusiasmo, con i tifosi che si preparano a una partita cruciale che sarà determinante per entrambe le squadre.
La marcia di avvicinamento all'ultimo turno del Sei Nazioni 2024
Le sei squadre iscritte al torneo continentale si stanno preparando per le ultime sfide, quelle che proclameranno la
vittoria della competizione e l'aggiudicazione del poco ambito
cucchiaio di legno.
Se il primo trofeo, a meno di sorprese piuttosto improbabili, probabilmente andrà ad arricchire la bacheca irlandese, il beffardo riconoscimento all'ultima classificata è ancora in bilico tra
Galles e
Italia, con i primi che, per evitarlo, devono battere gli azzurri con una
cospicua differenza di punti.
Per i valori visti finora, se questo dovesse avvenire, il risultato non rappresenterebbe gli effettivi valori sul campo:
l'Italia ha convinto fin dall'esordio e ha vissuto un
crescendo di prestazioni e risultati. Il Galles ha combattuto, soprattutto nei primi incontri, ma si è spesso persa nella seconda frazione di gioco, mostrando una certa
debolezza di carattere.
La squadra deve sicuramente completare un ciclo di rinnovamento della propria rosa. Questa del 2024 è un'edizione che la vede in
transizione, lontanissima dall'Irlanda, ma distante anche dalle altre compagini.
Le dichiarazioni dei gallesi
La squadra di
Warren Gatland, a pochi giorni dalla sfida con l'Italia, mantiene un atteggiamento distaccato rispetto alle prestazioni non proprio esaltanti sostenute finora. L'allenatore dice di notare dei miglioramenti. La squadra è giovane, rinnovata profondamente anche nelle posizioni chiave, quindi l'annata è vista come un
rodaggio per tornare a giocare ai livelli più alti.
In ogni caso, il coach neozelandese paventa
il rientro nel team di alcuni giocatori accantonati per '
raggiunto limite d'età', ma che, con la loro esperienza potrebbero insegnare ancora molto alle nuove leve e, contemporaneamente, assicurare un livello di gioco migliore.
Lo spettro del
cucchiaio di legno incombe. Il trofeo manca dalla bacheca gallese dal 2003 e il team, la dirigenza e il pubblico sperano che quella continui a essere l'ultima conquista. Forte serpeggia, però, il timore che possa non essere così.
L'
Italia, con le sue prestazioni, ha colpito anche i commentatori di Cardiff: la capacità degli azzurri di
leggere le partite, di comprendere e inserirsi nelle strategie avversarie, ne fa una
squadra che gioca con la testa.
Al contrario di quanto accade alle squadre deboli e inesperte, poi, l'Italia tiene
basso il numero dei falli, dando continuità alle manovre.
Molti riconoscono nella mano di Quesada il grande miglioramento degli azzurri. L'Italia tiene, reagisce, rimonta. C'è un forte
lavoro a livello motivazionale dietro il nuovo spirito degli azzurri. Nessuno di loro ci sta più a perdere. Il pareggio con la Francia va stretto, così come il risultato di esordio con l'Inghilterra, con i giocatori che si rimproverano di aver ceduto all'emozione dei principianti, quando loro non lo sono più.
La partita con l'Irlanda è l'unica su cui non si può discutere. La differenza dei valori in campo diventa però uno stimolo per un ulteriore miglioramento.
Il sostegno del pubblico
Il match Italia-Scozia ha confermato quanto il calore del
pubblico possa realmente rappresentare un
giocatore in più sul campo. I settantamila che hanno assiepato lo stadio Olimpico di Roma non hanno mai smesso di incitare i 15 azzurri e, alla partenza della rimonta, hanno rappresentato le ali su cui si sono mossi i giocatori, quasi un vento che accompagnava la palla ovale oltre la linea di fondo.
Al
Principality Stadium di Cardiff la situazione non potrà ripetersi: anche lo stadio gallese ha una capienza di settantamila posti, ma è già quasi esaurito dal pubblico di casa.
Rimangono pochi posti in vendita, anche in buone posizioni, quindi, se volete poter dire
io c'ero, approfittando di un soggiorno di qualche giorno nella magica terra dei celti, fate
ancora in tempo a seguire un match che potrebbe portare gli azzurri nella storia.
I tifosi italiani ci saranno, anche se con una rappresentativa piuttosto limitata: quella che quest'estate, quando le squadre hanno messo in vendita i tagliandi per i match interni, poteva sembrare una partita senza molto appeal, pian piano ha rivelato la proprio strategicità e i
biglietti sono andati a ruba.
Lo stadio si presenterà
compatto a sostegno dei beniamini di casa. La bellezza, però, di questo sport è quello di avere un seguito di tifosi estremamente
competente, corretto e amante del gioco, quindi il calore del sostegno del pubblico sarà intenso, ma anche stimolante. Inoltre, giocare una partita determinante lontano dal sostegno dei propri tifosi deve costituire un'altra prova di maturità della nazionale azzurra: saper
imporre il proprio gioco in un ambiente ostile dimostra il carattere di una squadra. Dopo quanto fatto vedere in Francia, questa di Cardiff deve essere la riprova che il team di Quesada ha effettuato quel
salto di qualità che tutti gli appassionati italiani si aspettavano da anni.
Aspettative e conseguenze della sfida di Cardiff
La partita con il Galles ha
risvolti così
importanti, per entrambi i team, che si prepara a essere una vera e propria battaglia. Di seguito il link alle
quote per i risultati di Galles-Italia del Sei Nazioni.
Se il coach gallese, sebbene cooptato per un percorso di rigenerazione della squadra a lungo termine, rischia il malcontento del pubblico e dell'associazione rugbistica nazionale, la squadra azzurra, con una vittoria finale, porrebbe il sigillo su una edizione straordinaria,
punto di partenza per nuove affermazioni e stagioni vissute sempre più da
protagonista.